‘CON LA PROPOSTA SUI PATTI PREMATRIMONIALI SI INTENDE AVVIARE UN DIBATTITO PUBBLICO SU UNO STRUMENTO CHE AD OGGI È ANCORA VIETATO IN ITALIA’, PROPONE LA MORANI (PD)

    ros31.jpg (655×432)

    Sempre più spesso in Italia si divorzia, e con altrettanta frequenza la maggior parte delle dispute tra ex coniugi vertono su diritti e doveri. Questo perché nel nostro Paese non è al momento possibile stipulare accordi prematrimoniali prima delle nozze. In realtà più di due anni fa alla Camera è stata depositata una proposta di legge – ‘Modifiche al codice civile e altre disposizioni in materia diaccordi prematrimoniali’ – che riconosce a futuri coniugi la “facoltà di gestire anticipatamente e consensualmente i propri rapporti patrimoniali e personali in relazione a un’eventuale futura crisi del matrimonio”. Come spiega all’agenzia di stampa Alessia Morani (Pd), firmataria del testo attualmente in esame in Commissione giustizia a Montecitorio, “Con la proposta sui patti prematrimoniali si intende avviare un dibattito pubblico suuno strumento che ad oggi è ancora vietatoin Italia. Gli accordi potrebbero addirittura favorire i matrimoni facendo chiarezza e stabilendo le responsabilità dei futuri coniugi fin dall’inizio”. Un provvedimento che tiene a sottolineare la Morani, andrebbe a “rivoluzionare il diritto di famiglia in Italia” dopo l’introduzione deldivorzio breve, l’equiparazione dei figli naturali a quelli legittimi e l’approvazione della legge sulleunioni civili. Attraverso gli accordi prematrimoniali, prima delle nozze i futuri coniugi possono stipulare, mediante negoziazione assistita da uno o più avvocati (art.162), “accordi prematrimoniali volti a disciplinare irapporti dipendenti dall’eventuale separazionepersonale e dall’eventuale scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”. In presenza di figli minori o economicamente non autosufficienti, gli accordi prematrimoniali dovranno essere autorizzati dal procuratore della Repubblica presso il tribunale competente. Sul fronte ‘pratico’ poi, un coniuge può attribuire all’altro “una somma di denaro periodicao una somma di denaro una tantum, anche con il vincolo di destinare i proventi al mantenimento dell’altro coniuge o al mantenimento dei figli fino al raggiungimento dell’autosufficienza economica degli stessi. Gli accordi prematrimoniali, possono essere stipulati omodificati dai coniugi anche durante il matrimonioe comunque prima del deposito del ricorso per separazione personale”. Quanto alla recentesentenza della Cassazionesul divorzio, che stabilisce come parametro di spettanza dell’assegno l’indipendenza o autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede, la Morani sostiene che si tratta di un’importante novità in quanto “prende atto del mutamento socio-economico del Paese e dell’attuale ruolo sociale delle donneallineando l’Italia agli altri paesi europei. L’approvazione dei patti prematrimoniali rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nella direzione già intrapresa dalla Cassazione”.

    M.